LA “CASA PRIMAVERA”: L’Art Deco” e la sua influenza sulle costruzioni di Caracas all’inizio del secolo scorso.
Caracas, la capitale del Venezuela, si trova in una bellissima valle circondata dalla montagna “El Ávila”, che gli permette di avere un clima e una geografia privilegiati.

Lo sfruttamento petrolifero venezuelano nei primi decenni del secolo scorso ha prodotto una rapida crescita di questa capitale, al fine di accogliere i contadini e gli abitanti dell’interno del paese; e, inoltre, i professionisti, i dipendenti e i dirigenti delle aziende che avrebbero accompagnato tale attività.
Quanto sopra, insieme alla nuova realtà economica, ha generato che la pianificazione urbana è stata prevista ed eseguita con intensità, avendo partecipato per essa, brillanti architetti e ingegneri venezuelani, neolaureati delle migliori università nazionali o del mondo, che sono stati accompagnati, inoltre, da importanti costruttori arrivati come immigrati dopo le due guerre mondiali.
Ciò è avvenuto parallelamente allo sforzo di diffondere i nuovi contributi tecnologici, costruttivi e artistici, che ha prevalso nelle metropoli europee, come, ad esempio, a Parigi, dove, nei primi decenni del secolo scorso, sono state organizzate importanti Fiere Internazionali, per favorire lo scambio di conoscenze e pratiche, e promuovere il flusso commerciale.
Nel 1925, nella Città della Luce, si tenne nel “Grand Palais” l’”Esposizione Internazionale sulle Arti Decorative e Industriali Moderne “, in cui, ogni nazione invitata, presentò un caratteristico padiglione, e, dove, brillava sopra il resto, uno di quelli presentati dalla Francia, chiamato “Padiglione Primavera” , progettato da Henry Savauge e George Wybbo, a pianta circolare, con una cupola e due enormi colonne, per rappresentarne la sua forza dinamica.
Ora, e considerando che il requisito essenziale per partecipare alla Fiera di Parigi, era quello di una nuova ispirazione e di una vera originalità, e il divieto totale di copiare stili precedenti (romani, greci, ecc.), come era accaduto fino a quel momento, lo stato dell’arte, trova in esso l’opportunità di creare un amalgama di avanguardia pragmatica e ornamentale, attraverso la formazione del cosiddetto “art deco”.
Il “Padiglione Primavera”, ha poi generato l’emergere di un proprio stile, inedito e unico: il cosiddetto “art-deco”, che intendeva imporsi come tendenza innovativa e diversa da tutto ciò che era esistito in precedenza.
Questo movimento del periodo tra le due guerre, che ha rappresentato lo sviluppo del capitalismo nei primi decenni del XX secolo, attraverso l’uso di materiali nuovi, sperimentali e rivoluzionari, come il ferro, laminato e il vetro temperato, combina elementi di cubismo, futurismo e costruttivismo.

Tuttavia, uno degli aspetti più decisivi della formazione di questo nuovo stile fu quello dell’influenza dell’arte africana ed egiziana, con la scoperta della “Tomba di Tutankhamon” nel 1922, che è particolarmente visibile nell’opera “Le signore di Avignone” di Picasso, dove prevale il fascino per le maschere africane e l’opera di prospettiva egiziana.
Il “Padiglione Primavera” raccoglie così gli elementi architettonici, costruttivi e ornamentali più caratteristici di questa nuova tendenza, chiamata da alcuni critici, anche se pochi, “cubismo addomesticato”, a causa dell’uso allungato delle linee, della presenza di figure geometriche negli interni e nelle decorazioni, e dell’istituzione di forme curve. Tutto, insieme al desiderio di lusso, luminosità, uso di cristalli (come esempio abbiamo che i soffitti del Padiglione sono stati realizzati con vetro “Lalique”), la sua tappezzeria, lampade, ecc.
Nel frattempo, nella nostra capitale, il verde e la bellezza del territorio, hanno ispirato gli urbanisti entusiasti; in particolare, i responsabili delle aree circostanti la montagna El Ávila, in modo che fossero costruite piazze e fontane, così come urbanizzazioni per le classi medio-alte e alte, e grandi spazi urbani, per decorare le case che stavano caratterizzando lo stile di vita del popolo di Caracas.
Caracas non era esente dall’influenza delle nuove tendenze dell’arte. Al contrario, era recipiendario in diverse aree di tali innovazioni. Molte delle case, ad esempio, delle urbanizzazioni come La Florida, La Alta Florida o La Castellana, sono state costruite secondo i parametri del nuovo movimento “art deco”.
Nnell’urbanizzazione Las Delicias de La Florida, in particolare nella “Casa Primavera”, abbiamo una chiara testimonianza dell’uso di “art deco”, per evidenziare anche la successione di cambiamenti che si sono verificati all’ambiente rurale dei primi del XX secolo nel nostro paese.

Già il nome “Casa Primavera” riflette il suo ricordo con il “Padiglione primavera” dei grandi magazzini “Printemps” (“Primavera”) a Parigi.
La “Casa Primavera”, costruita nel 1937, situata, come abbiamo indicato, nell’urbanizzazione Las Delicias di La Florida, che è stata sviluppata dal 1927, si ispira alle forme, alle vetrate, ai pavimenti, ai giardini; e persino ai mobili dell’inizio del secolo scorso. Questa, con il passare degli anni e il degrado dell’area in cui si trova, è stato abbandonata per lungo tempo, e la sua destinazione è stata quella della possibile demolizione o del suo utilizzo per l’erogazione del servizio meccanico per auto. Niente di più terribile per il suo possibile mantenimento in futuro!

La “Casa Primavera” per se, oltre al nome, si ispira alla forma stessa del “Padiglione Primavera”, dove prevalgono la linea curva e la presenza di colonne. All’interno, spiccano le scale a forma di cerchio, con un enorme lampadario fatto di bellissimi cristalli, i suoi tralicci molto decorati, così come le sue finestre appannate con disegni. Questo, insieme alle forme geometriche dei suoi giardini e spazi interni; e, soprattutto, all’incorporazione di opere d’arte, decorative e lampade, portano a identificarlo come un elemento iconico della Caracas dell’”art deco”.
La “Casa Primavera”, progettata per 254 m² per piano, sente l’influenza che il “Padiglione Primavera” ha avuto su di essa, in quanto conserva ancora molti dei suoi elementi decorativi, come la tettoia che segna l’ingresso all’edificio, gli apparecchi dell’epoca, le finestre, le inferriate, e gli elementi architettonici interni.
È così che, nel 2012, abbiamo avuto l’opportunità da PDVSA La Estancia, ente di gestione culturale della compagnia petrolifera venezuelana, che ho avuto il privilegio di fondare e presiedere, di promuovere che la “Casa Primavera” fosse usata come un centro culturale di carattere internazionale, destinato alla diffusione della cultura venezuelana, nello stile della “Alleanza francese”, l’”Instituto Cervantes de España” o l’”Istituto di Cultura Italiana”, tra gli altri, al fine di incoraggiare, come abbiamo sempre fatto, l’uso pubblico e l’inclusione sociale dei beni del patrimonio. Per fare questo, la sua funzione abitativa originale ha dovuto essere modificata, attraverso importanti lavori di rinforzo.
In questo senso, ci siamo proposti soprattutto di evitarne la distruzione, richiedendo, elaborando diligentemente e ottenendo il suo riconoscimento come patrimonio architettonico moderno da parte dell’Istituto dei Beni Culturali. E immediatamente, abbiamo proceduto a pianificare, progettare ed eseguire la sua riabilitazione.
Il nostro Progetto di Riabilitazione Integrale della Casa Primavera è consistito nel restauro completo della proprietà e di tutti i suoi elementi e ha coinvolto:
1.-Adeguamenti, restauri e ricostruzioni necessari per il rinforzo strutturale dell’immobile;
2.-Gli impianti sanitari, elettrici e meccanici per nuovi usi di natura amministrativa e culturale, sociale ed educativa;
3.- La selezione e il posizionamento dei sistemi di sicurezza;
4.- La progettazione del paesaggio con la piantumazione di nuove specie e la progettazione di nuovi giardini;
5.-La valorizzazione degli elementi architettonici, decorativi e archeologici individuati durante il processo di riabilitazione;
6.- La musealizzazione dei testimoni e le decorazioni conservate della casa;
7.- L’identificazione, la curatela museale, il restauro e la musealizzazione della collezione di elementi decorativi e di fabbro che fanno parte dei valori artistici della proprietà.
8.- Il restauro dei pavimenti delle due aree (sociale e di studio) della Casa;
9.- La museografia del percorso delle diverse aree della casa, compreso il giardino, l’area di stoccaggio e i servizi.


L’esperienza della riabilitazione di ciascuno dei dettagli della Casa è stata senza precedenti. L’archeologia iniziale del suo terreno e degli spazi costruiti ha permesso di ottenere testimonianze del modo di vivere di questo, che rifletteva, quello di tale strato sociale della città. Ora, come esempio, posso raccontare, il duro lavoro di restauro delle mondature, dei baldacchini, dei telai delle finestre, molto caratteristici per il loro materiale e la forma dello stile “art deco”, in cui i loro stucchi venivano lasciati, uno ad uno, sfilacciarsi, come se fosse stato il tessuto e lo srotolamento di una filigrana, fino alla sua sostituzione con altri di caratteristiche identiche, e mantenere intatti i volumi e i rilievi ornamentali.


La casa è conformata, come era tipico del movimento moderno indicato, da blocchi di vetro, vitrolite, cemento rastrellato, vetro e metallo cromato. Tutto ciò, come le lampade, è stato debitamente restaurato, seguendo passo dopo passo le più alte regole della conoscenza.
Tuttavia, la tecnologia attuale ha permesso il miglior rinforzo della sua struttura, senza alterare in alcun modo la sua forma caratteristica, dove prevalgono linee geometriche e curve, lasciando nei diversi spazi, testimoni del lavoro svolto con la sua dovuta musealizzazione, al fine di consentire lo studio dello sviluppo di un’opera corretta.
La doppia altezza dei soffitti è stata mantenuta, alla sua ampia scala a chiocciola è stata data lucentezza, ripristinando i corrimani e i metalli, così come il bellissimo murale situato sulla parete frontale.

Come sempre, abbiamo accompagnato il nostro lavoro, con la Diagnosi Preliminare dell’area, per identificare la necessità di mettere in vero uso sociale la Piazza circostante (la “Plaza Las Delicias”), che abbiamo svolto, ovviamente, con la partecipazione delle comunità, che hanno contribuito con le loro esperienze e opinioni sulla convivenza e la vita in essa. In particolare, è stato effettuato un lavoro completo per integrare la Piazza e la Casa, come parte del percorso del “Boulevard de Sabana Grande”, icona della modernità di Caracas e l’opera iconica di riabilitazione di PDVSA La Estancia.
La rivalutazione della “Casa Primavera” esalta la condizione di patrimonio moderno di un’intera città, Caracas; che, nonostante la sua crescita accelerata, contiene un compendio di edifici, beni culturali, spazi e complessi, in cui si riflette l’intenzione di renderla una metropoli cosmopolita e viva.
Il patrimonio moderno di Caracas è un elemento importante e caratteristico della nostra metropoli, la cui valorizzazione è l’unico modo per evitarne la distruzione e la sostituzione con edifici e beni improvvisati, la cui costruzione non risponde a una vera pianificazione urbana, “inclusiva, sicura, resiliente e sostenibile” , come richiesto dagli Obiettivi Sostenibili delle Nazioni Unite; e, in particolare, quello identificato con il numero 11, ma a semplici interessi economici specifici, generalmente estranei alla buona vita della collettività.
Spetta ora alle autorità, ma soprattutto, alla comunità di “Las Delicias” e all’intera area di “Sabana Grande” e “La Florida”, promuovere il mantenimento della “Casa Primavera”, prevenirne la distruzione; e, soprattutto, il suo destino verso un uso che possa snaturarne il carattere patrimoniale, perché è necessario che le generazioni future possano trovare pezzi di storia recente che trasmettano elementi della propria identità.